Al Bano commenta la guerra in Ucraina e parla di Putin, di cui in passato è stato un sostenitore: le parole del cantante.
Un fulmine a ciel sereno. Anzi, una tragedia, senza bisogno di altre etichette o parole. Per Al Bano questo è stato lo scoppio della guerra in Ucraina voluta dalla Russia di Putin. Un colpo al cuore e una ‘pugnalata alle spalle’ per un artista amatissimo sia a Kiev che a Mosca, e che in passato non aveva mai nascosto la sua passione e ammirazione per il presidente russo. Un uomo tutto d’un pezzo, che per Carrisi era un simbolo e un emblema della buona politica. Tutto quello che ha fatto negli ultimi giorni ha però distrutto completamente la sua immagine.
A più di due settimane dallo scoppio di questa sporca e drammatica guerra, Al Bano è tornato a parlare di Russia e Ucraina, confessando di aver cambiato idea su Putin, ai microfoni di Un giorno da pecora: “Non avrei mai immaginato un passo del genere da lui, sono stato un suo grande ammiratore, ma non si può mettere in moto una macchina da guerra di quel genere contro i suoi fratelli“.
Al Bano parla di Putin e della guerra in Russia
Ovviamente tutti gli impegni che aveva già chiuso in Russia sono saltati per Al Bano. Con grande lucidità, il leone di Cellino San Marco ha ammesso che secondo lui ci vorranno almeno due o tre anni prima che le cose possano ristabilirsi.
Nel parlare della guerra, il cantante pugliese ha però tenuto a precisare che non bisogna vedere la Russia o il popolo russo come il nemico, perché lì c’è un capo che detta legge. Il bersaglio deve essere Putin: “Gli direi ‘fermati finché sei in tempo’. Lui sta lavorando anche contro se stesso, non sta difendendo niente, agli occhi del mondo sta distruggendo la sua immagine“.
Vedere i bombardamenti sull’Ucraina, gli attacchi che non risparmiano ospedali e bambini, non è accettabile. Un dolore incredibile non solo per il popolo ucraino, ma anche per quello russo e per il mondo intero, che non può rimanere indifferente rispetto a quanto sta accadendo.
Al Bano e le sanzioni economiche
Ma come uscire da questa situazione che per alcuni suoi contatti in Russia è “un macello“? Difficile trovare una soluzione. La speranza è che possa essere anche l’opinione pubblica a riuscire a bloccare Putin e la sua azione: “Penso che prima o poi lo faranno, scaricheranno tutto sulle sue spalle. Dovrebbe stare attento alla sua vita, proprio da parte di coloro che fino a pochi mesi fa lo hanno idolatrato e servito“.
Non serviranno a nulla, invece, le sanzioni economiche volute dai governi occidentali, almeno secondo il suo pensiero: “La Russia è talmente ricca che ne possono fare a meno. Credo che le sanzioni rischiamo di pagarle più noi che loro“.